La storia bambina
“La piccola italiana” e la lettura di genere nel fascismo
Anna Balzarro
184 pagine
Anna Balzarro
La storia bambina
“La piccola italiana” e la lettura
di genere nel fascismo
Come nasce la “bambina fascista”? Con quali messaggi il regime provvede alla sua formazione? “La piccola italiana”, settimanale illustrato per fanciulle, esce regolarmente tra il 1927 e il 25 luglio 1943 e rappresenta un osservatorio privilegiato sull’educazione femminile durante il ventennio. Viaggiando tra originali rivisitazioni della storia d’Italia, vignette in rima, racconti di fantasia, il volume mette a fuoco i messaggi politici e patriottici destinati alle piccole italiane e insieme i modelli femminili attraverso i quali il regime cerca di incidere sulla costruzione dell’identità delle bambine e sul loro futuro di donne
1) la storia del giornale e la sua strategia educativa
2) storia, patria, politica
3) i modelli femminili.
Oltre alla riproduzione di singole pagine, selezionate per illustrare i principali messaggi che il regime indirizzava alle bambine, sono disponibili anche due numeri interi (15 febbraio 1931; 1 febbraio 1942) rappresentativi delle due stagioni di vita del settimanale che nasce nel 1927 e nel marzo 1941 diventa organo ufficiale della Gioventù italiana del Littorio.
Anna Balzarro ha conseguito il dottorato di ricerca presso l’Ecole des Hautes Etudes en Sciences Sociales di Parigi e presso l’Università degli studi di Cagliari.
Tra le sue pubblicazioni recenti: Io ero il daziere e lui un mediatore, Partigiani e fascisti nei paesi dell’Oltrepò Pavese, Milano, Franco Angeli, 2007 e Isole libere tra Francia e Italia. La Resistenza nel Vercos e nell’Alto Tortonese (1944-1945), Torino, L’Harmattan Italia, 2007.
Altri volumi della stessa collana
GIORNALI DI STRADA
«Tendere un giornale è meglio che tendere una mano». Il giornalismo di oggi è anche questo, attento a realtà poco conosciute e a tematiche quanto mai attuali: povertà , immigrazione, disabilità , emarginazione e carcere. È stato definito ‘giornalismo sociale’ e un posto di prestigio, in questo panorama, è occupato dai giornali di strada. Da New York a Londra, da San Pietroburgo a Roma, gli homeless si sono guadagnati uno spazio editoriale per raccontare le loro vite.
LA GUERRA SPIEGATA ALLE DONNE
Cento anni fa l’Italia mandava le sue truppe alla conquisto della Libia, allora provincia dell’Impero ottomano. In che modo, con quali parole e frasi o silenzi, quella guerra venne presentata alle donne italiane? Molti periodici femminili, che trattavano di moda, abbigliamento e cucina, ma anche di letteratura e arte, pubblicarono notizie dal fronte, esortazioni all’amor di patria, divagazioni storico-letterarie su quel paese mediterraneo che gli italiani stavano invadendo.
LA STAMPA PERIODICA FEMMINILE IN ITALIA
Il repertorio censisce e descrive oltre 1600 periodici italiani diretti alle donne editi tra il 1861 e il 2009. Rappresenta così l’intero spettro dell’esperienza unitaria, senza trascurare quei titoli che, nati in anni precedenti, attraversano il 1861 e proseguono oltre. Scorrendo le testate censite, ci si rende facilmente conto che dall’Unità a oggi le donne sono state oggetto e destinatarie di una grande quantità di pubblicazioni periodiche, dalle forme e dai contenuti più vari.



















































