Archivi
Associazioni archivistiche, repertori e singole istituzioni che conservano documenti cartacei e/o audiovisivi e sonori.
L’insieme del fondo è costituito da circa duecento dossiers privati dello statista italiano, per lo più composti da corrispondenza, scritti e discorsi, note e memoranda generalmente manoscritti e non di rado inediti prodotti o ricevuti dal Presidente De Gasperi nel corso della sua vita pubblica o raccolti dalla figlia Maria Romana De Gasperi, che ha depositato il fondo presso gli Archivi Storici delle Comunità Europee nel 2001.
Nato come progetto all’interno dell’associazione Asinitas, nel gennaio 2012 si è costituito in associazione culturale. L’AMM raccoglie un gruppo di autori, ricercatori, registi, operatori di terreno, migranti e non, impegnati nel tentativo di dare vita a un nuovo modo di comunicare, partecipato e interattivo, che lasci traccia dei processi migratori in corso e allo stesso tempo permetta l’inserimento di memorie altre nel patrimonio collettivo della memoria nazionale e transnazionale. L’AMM si compone di due aree di lavoro: il gruppo ricerche, che si occupa della produzione e archiviazione di testimonianze scritte e orali, e il gruppo audiovisivi, impegnato nella realizzazione di produzioni audio e video documentarie.
Associazione professionale per la conservazione e valorizzazione del patrimonio archivistico nazionale pubblico e privato che promuove attività e studi intesi a sostenere la funzione culturale degli archivisti, a sviluppare e a tutelare la loro professionalità, a incrementare le relazioni fra esperti e cultori degli archivi e a preservare e a valorizzare il patrimonio archivistico.
Costituito a Torino nel 1966, reperisce e conserva tutte le pellicole cinematografiche girate durante la Resistenza e quelle concernenti la guerra partigiana, i regimi fascista e nazista, l’antifascismo, la deportazione in Italia e in Europa nel corso della Seconda guerra mondiale; raccoglie, inoltre, testimonianze videoregistrate riguardanti gli anni fra le due guerre mondiali, il periodo della guerra e della lotta partigiana, il secondo dopoguerra; infine, studia il mezzo cinematografico in genere come fonte documentaria.
Il censimento degli archivi di personalità della cultura in Toscana tra ’800 e ’900 è un progetto nato dalla convergenza della volontà della Regione Toscana, della Sovrintendenza Archivistica per la Toscana, della Direzione generale per gli archivi del Ministero per i beni e le attività culturali, delle università toscane e di un cospicuo numero di istituti culturali di rendere di pubblico dominio il frutto di un lavoro pluriennale di raccolta di dati e informazioni su una precisa tipologia di archivi, quelli delle persone fisiche.
Presenti in ogni città capoluogo di provincia, per un totale di 100 sedi, essi conservano gli archivi delle amministrazioni centrali e periferiche degli Stati preunitari e gli archivi delle amministrazioni periferiche dello Stato unitario, che vi sono versati una volta passati 30 anni dalla conclusione della pratica; sono dotati di autonomia tecnico-scientifica e svolgono funzioni di tutela e valorizzazione dei beni archivistici in loro consegna, assicurandone la pubblica fruizione, nonché funzioni di tutela degli archivi, correnti e di deposito, dello Stato.
Nasce nel 2005 dalla volontà di tre enti: il Centro culturale Francesco Luigi Ferrari, il Centro documentazione donna, l’Istituto storico di Modena. Attraverso una facile modalità di ricerca ` possibile la consultazione di diversi fondi archivistici posseduti dai tre enti.
La Fondazione, nata alla fine degli anni Settanta del Novecento, svolge la sua attività nel campo degli audiovisivi (cinema, tv, multimedialità, archivi filmici e fotografici), per favorire la costruzione e la diffusione delle storie e delle memorie collettive dei movimenti sociali e dei loro protagonisti. Essa è da sempre impegnata nella ricerca, raccolta, produzione, conservazione di documenti audio-visivi storici, di repertorio, di attualità, di ricostruzione narrativa, e nella promozione della loro conoscenza, studio, analisi ed elaborazione per nuovi usi e riusi. Organizza ricerche e studi, convegni, seminari, rassegne e mostre su temi riguardanti la storia e la società, il rapporto tra cinema, immaginario e memoria, e cura pubblicazioni specializzate.
Costituito alla fine degli anni Settanta per iniziativa del Comune di Prato per costituire una raccolta permanente con particolare riferimento alla Toscana, per promuovere gli studi e le ricerche relative al patrimonio di immagini realizzate con il mezzo fotografico e per realizzare iniziative di valorizzare e diffusione della conoscenza della fotografia, storica e contemporanea. Dispone di una collezione di immagini, una biblioteca con emeroteca specializzata in fotografia e di una raccolta di oggetti fotografici d’interesse storico-museale.
Istituito dopo il 1870 per riunificare gli antichi archivi, ha il compito di conservare, valorizzare e rendere consultabile la documentazione prodotta dall’Amministrazione del Comune di Roma. Esso ha sede nel complesso monumentale dell’Oratorio dei Filippini in piazza della Chiesa Nuova, che fu progettato e in parte realizzato da Francesco Borromini.
Ha il compito di conservare tutti i documenti prodotti dal Senato, sia del Senato del Regno che del Senato della Repubblica. Accanto a questa funzione di conservazione e documentazione, l’Archivio storico svolge una attività culturale indirizzata essenzialmente a rendere il proprio patrimonio archivistico utilizzabile dalla comunità degli studiosi e ad integrarlo con quello degli Archivi di Stato, degli archivi e delle fondazioni di partiti e gruppi politici del nostro Paese.
Dal 1991 aperto anche al pubblico, agli studiosi ed agli studenti delle università e delle scuole per la consultazione sia degli inventari che dei diversi preziosi fondi che costituiscono il patrimonio dell’Archivio: tra gli altri l’intera collezione dei disegni di legge originali presentati alla Camera nel periodo del Regno, le Commissioni di inchiesta di quel periodo, i documenti e gli atti della Consulta Nazionale e dell’Assemblea Costituente e i documenti delle legislature repubblicane.
Nasce nel 1989 e raccoglie materiali (giornali, riviste, manifesti, documenti, volantini) prodotti dalle organizzazioni della nuova sinistra e dai movimenti a partire dalla fine degli anni ’60 e nel corso degli anni ’70 fino ad oggi. I materiali sono conservati presso l’Archivio Storico del Comune di Bologna e la consultazione è possibile su appuntamento.
La documentazione dell’archivio storico della società Ercole Marelli, dichiarata di notevole interesse storico dalla Sovrintendenza archivistica della Lombardia nel 1981, è stata versata alla Fondazione Isec a partire dal 1999: la sezione fotografica comprende circa 35.000 immagini; la documentazione archivistica, 689 registri e 867 buste comprendenti 818 fascicoli che coprono un arco cronologico che va dal 1896 al 1986; la biblioteca tecnica aziendale, 642 titoli tra monografie e periodici editi nel corso del Ventesimo secolo; i fascicoli del personale dal 1945.
Nata nel 1956 con lo scopo di curare l’ordinamento e la buona gestione degli archivi che più direttamente interessano la storia della Chiesa e assicurarne la conservazione. Ha pubblicato una Guida degli archivi Diocesani d’Italia.
La prima associazione italiana di autori e autrici indipendenti di audio documentari nata nell’ottobre 2006 con l’obiettivo di promuovere anche nel nostro paese la produzione, la diffusione e la sperimentazione del documentario sonoro.
Nato nell’ottobre 2002 presso l’’Università di Milano, con la finalità di raccogliere, conservare e valorizzare fondi bibliografici e archivistici di particolare pregio e rarità. A partire dal primo nucleo di opere già di proprietà universitaria, come il fondo Alfieri, il Centro Apice ha acquisito biblioteche ed archivi di importanti case editrici del XX secolo, che accanto alle raccolte provenienti da collezionisti privati documentano la storia dell’editoria libraria e giornalistica dell’età moderna e contemporanea, così come dei suoi creatori: scrittori, grafici, illustratori, tipografi, stampatori, critici, editori. Attualmente Apice conserva circa 60.000 volumi e numerosi fondi archivistici, e costituisce un importante patrimonio bibliografico, archivistico e iconografico disponibile per lo studio, la ricerca e l’attività didattica.
La propaganda politica ha rappresentato uno degli aspetti più importanti della comunicazione politica in Italia. In questo quadro un posto centrale è stato occupato da quella cinematografica. I protagonisti dell’Italia repubblicana – i grandi partiti di massa – hanno usato lo strumento cinema per conquistare il consenso dei cittadini. È a partire da questa constatazione che la Cineteca del Comune di Bologna, la Fondazione Archivio audiovisivo del movimento operaio e democratico, l’Istituto Gramsci Emilia-Romagna e l’Istituto Luigi Sturzo hanno avviato un progetto di ricerca, catalogazione, messa in rete e studio di tutti i film di propaganda dei due principali partiti italiani dal 1945 al 1975: la Democrazia cristiana e il Partito comunista italiano.
Raggruppa le istituzioni che si occupano della salvaguardia dei film, sia come opere artistiche che come documenti storici. Fondata nel 1938, raccoglie 120 istituzioni in 65 paesi.
Un archivio pubblico che, dal 1984 a Pieve Santo Stefano, raccoglie scritti di gente comune, in cui si riflette, in varie forme, la vita di tutti e la storia d’Italia: sono diari, epistolari e memorie autobiografiche.
Gli inventari degli archivi della Fondazione disponibili online sono divisi in sezioni: persone e famiglie, enti, istituzioni e raccolte documentarie.
Il Mondo degli archivi è un progetto editoriale nato nel 2006 per iniziativa dell’Anai (Associazione nazionale archivistica italiana). Da sempre ha potuto contare sul contributo della Direzione generale archivi (Dga) del Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo (Mibact). Nella sua terza serie, andata online il 16 aprile 2016, è realizzata in collaborazione con l’Istituto centrale per gli archivi (Icar) e con la Redazione del San, il portale del Sistema archivistico nazionale.
La Discoteca di Stato fu istituita con legge 10 agosto 1928 come archivio di voci “di cittadini italiani benemeriti della Patria”, scelti dal Capo del governo e iscritti in un apposito albo d’onore. L’Istituto ha il compito di documentare, valorizzare e conservare il patrimonio sonoro e audiovisivo nazionale implementato dal deposito legale previsto dalla Legge n. 106 del 15 aprile 2004. Il suo patrimonio è composto attualmente da oltre 300.000 supporti: dai cilindri di cera inventati da Edison, ai dischi, nastri e video fino agli attuali supporti digitali. Conserva anche una ricchissima collezione di strumenti storici per la riproduzione del suono: fonografi, grammofoni e altri apparecchi dalla fine dell’Ottocento agli anni ’50.
L’Archivio dell’Istituto Luce conserva un vasto patrimonio filmico e fotografico composto da documenti di propria produzione – a partire dal 1924, anno della sua nascita – e da collezioni private e fondi audiovisivi acquisiti nel tempo da fonti diverse.
Gli archivi della Ditta Fratelli Alinari, fondata nel 1852, e le collezioni del Museo di Storia della Fotografia Fratelli Alinari, costituito nel 1985, interessano tutta la storia della fotografia italiana e mondiale, dal XIX secolo ad oggi. Nelle collezioni si conservano oltre 2.750.000 negativi b/n e colore su vari supporti, dalle lastre ai fotocolors, e oltre 900.000 positivi in tiratura d’epoca, vintage prints, tra cui stampe su carta salata, all’albumina, al bromuro, negativi calotipi, dagherrotipi. Il Museo conserva anche una ricca raccolta di macchine fotografiche, di pubblicità, di documenti cartacei, di cornici. Annessa al Museo, la Biblioteca specializzata in Storia della Fotografia conserva oltre 20.000 volumi dedicati al settore.
Progetto multimediale nato dalla collaborazione tra la Provincia di Roma-Progetto ABC e Cinecittà Luce per valorizzare e promuovere la storia e il territorio della provincia, di tutti i suoi Comuni, mettendo a disposizione online tutti i materiali audiovisivi e fotografici conservati nell’Archivio Storico Luce e riguardanti la provincia di Roma.
Il progetto nasce grazie all’iniziativa del Centro documentazione archivio Flamigni, che dà vita alla Rete con il convegno “Archivi in rete per non dimenticare: terrorismo, stragi, violenza politica, movimenti e criminalità organizzata” (Roma, 19 dicembre 2006) e si sviluppa con il sostegno, anche finanziario, dell’Archivio di Stato di Viterbo. Alla rete aderiscono numerosi archivi privati, centri di documentazione e associazioni, che hanno lavorato per conservare e tutelare la memoria storica del nostro Paese riguardo alle tematiche legate al terrorismo, alla violenza politica e alla criminalità organizzata. Attraverso il portale è anche accessibile la documentazione legata a queste tematiche, conservata presso Archivi di Stato e altri istituti disseminati sul territorio nazionale.
Punto di accesso primario per la consultazione e la ricerca del patrimonio archivistico non statale, pubblico e privato, conservato al di fuori degli Archivi di Stato. Sono descritti: i complessi archivistici con le loro articolazioni; i soggetti (enti, persone e famiglie) che hanno prodotto la documentazione nello svolgimento della loro attività; i soggetti che conservano gli archivi. Sono inoltre presenti schede di carattere generale che forniscono informazioni storiche, istituzionali ed archivistiche utili per la comprensione del contesto.
Offre la possibilità di navigare in una selezione di materiali degli archivi della Rai. Più di 1500 documenti video e audio scelti nella logica di ricostruire i passaggi più significativi della produzione televisiva e radiofonica Rai.